Lasonil Antidolore Gel120g 10%
Rated 3.5/5 based on 11 customer reviews

Lasonil antidolore gel120g 10%

Disponibilità:
Disponibilità: In riassortimento
Disponibilità: Disponibile
  • Minisan del prodotto: 042154029

L'unico ingrosso Online

DENOMINAZIONE LASONIL ANTIDOLORE 10% GEL CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA Farmaci per uso topico per dolori articolari e muscolari - antinfiamma tori non steroidei per uso topico.
...
PRINCIPI ATTIVI: 100 g di gel contengono: ibuprofene sale di lisina 10 g. ECCIPIENTI Isopropanolo, idrossietilcellulosa, sodio para-ossibenzoato di metile, sodio para-ossibenzoato di etile, glicerolo, lavanda essenza, acqua depurata. INDICAZIONI Trattamento locale di contusioni, distorsioni, mialgie, strappi muscolari, torcicollo. CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDARI Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Per la possibilita' di sensibilizzazione crociata, il medicinale non deve essere somministrato ai pazienti nei quali l'acido acetilsalicilico o altri farmaci antiinfiammatori non steroidei abbiano provocato asma, rinite, orticaria o altre manifestazioni allergiche. Gravidanza. Allattamento. Bambini e adolescenti di eta' inferiore a 14 anni. POSOLOGIA 2-4 applicazioni al giorno sulla parte dolorante. I pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopra indicati. Applicare uno strato sottile di gel sulla parte da trattare con un leggero massaggio. Usare il medicinale per il periodo piu' breve possibile. Lavarsi accuratamente e in modo prolungato le mani dopo l'applicazione. CONSERVAZIONE Nessuna istruzione particolare. AVVERTENZE E' opportuno evitare l'applicazione del farmaco in corrispondenza di ferite aperte o lesioni della cute. L'uso del medicinale, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della ciclossigenasi, e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione deve essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. L'uso del prodotto, specie se prolungato, puo' dar luogo a fenomeni locali di sensibilizzazione: alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita' interrompere il trattamento e adottare adeguate misure terapeutiche. Per evitare piu' gravi fenomeni di ipersensibilita' o di fotosensibilizzazione, il paziente non deve esporsi alla luce solare diretta, compreso il solarium, durante il trattamento e nelle due settimane successive. In caso di reazione allergiche o di reazioni avverse di maggiore importanza (reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, quali dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica) e' necessario sospendere immediatamente la terapia. I pazienti sembrano essere a piu' alto rischio nelle prime fasi della terapia: l'insorgenza delle reazioni cutanee si verificano nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Non usare il medicinale insieme ad un altro FANS o, comunque, non usare piu' di un FANS per volta. Informazioni importanti su alcuni eccipienti: contiene sodio para-ossibenzoato di metile e sodio para-ossibenzoato di etile che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate). INTERAZIONI L'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive su possibili interazioni con altri farmaci per l'uso continuativo di ibuprofene; non sono stati riscontrate interazioni clinicamente rilevanti con l'uso occasionale dell'ibuprofene. Si tenga conto, in ogni caso, che Ibuprofene puo' aumentare gli effetti degli anticoagulanti come il warfarin. EFFETTI INDESIDERATI Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Con alcuni farmaci antiinfiammatori non steroidei derivati dell'acido propionico ad uso locale o transdermico sono state segnalate reazioni cutanee con eritema, prurito, irritazione, sensazione di calore o bruciore e dermatiti da contatto. Sono stati segnalati anche alcuni casi di eruzioni bollose di varia gravita', includenti sindrome di Stevens Johnson, e necrolisi tossica epidermica (molto raramente). Sono possibili reazioni di fotosensibilita'. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO L'uso e' controindicato in gravidanza e nell'allattamento. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post impianto e di mortalita' embrione/fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organo genetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterini risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.